Salire su un treno già in ritardo prima di partire. Scegliere il posto a sedere, quello che forse sembra migliore, più adatto a te, senza troppe persone vicine. Perchè è vero che sei socievole, ma quando viaggi non parli mai con nessuno. Il biglietto è timbrato, speri quindi passi il controllore, altrimenti che l’hai timbrato a fare. Poi il treno finalmente parte. L’omino del treno augura a tutti un buon viaggio ed elenca le varie fermate. E’ impacciato, si sentono rumori di pagine sfogliate, la sua voce è incerta, come se davvero non sapesse dove si fermerà il treno, ed infatti qualche stazione la salta, e tu, seduto li pensi: “Speriamo che non sia lui a guidare il treno”. Poi, con un po’ d’ironia, mentre anche gli altri passeggeri stanno commentando il fatto, ti giri verso di loro e dici: “Bè… ogni 15 dipendenti devono assumere un handicappato, stavolta è toccato a noi”, e tutti ridono. Poi il treno parte, singhiozzando per tutto il viaggio, e capisci che a guidarlo probabilmente è la solita persona. I singhiozzi fanno poi cadere a terra il contenuto della borsa del barbone seduto più avanti, che si appresta a raccogliere tutto. Ma il tuo udito viene subito distratto da due ragazze dietro di te che stanno cantando… E no, va bene tutto, ma non si possono sentire due ragazze che cantano le canzoni di Gigi D’Alessio… A tutto c’è un limite!
Mag 19 2012
Un limite a tutto…
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