Il mio ricordo dell’alluvione in Versilia

15 anni fa l’alluvione in Versilia. Io avevo dieci anni, ricordo che pioveva molto, e dalla finestra della sala di mia nonna guardavo fuori, guardavo l’acqua che allagava il giardino di fronte alla nostra casa. Per me quel giorno era come un altro, solo che stava piovendo molto. A parte il giardino allagato e un’po’ d’acqua entrata dalla porta al piano terra, era un giorno come un altro, perchè stando a Querceta, non si poteva immaginare quello che sarebbe successo in quelle ore. Solo l’arrivo a casa di mio babbo dal lavoro ci fece capire che qualcosa stava accadendo, visto che lui era a lavorare a Pomezzana, e fece appena a tempo a scendere, prima che le frane interrompessero la strada, e anche per venire a casa dovette comunque lasciare la macchina al golf e venire a piedi, dato che le strade che passano sopra il fiume Versilia erano state chiuse a causa dell’enorme quantità d’acqua che scorreva in esso. E mentre io guardavo fuori dalla finestra, quella che sarebbe poi divenuta la mia ragazza, si vedeva portare via il ponte che collegava casa sua alla strada, lasciando la sua abitazione isolata per vari giorni. Ricordo nei giorni successivi che con mia madre andammo in bicicletta fino in Corvaia, dove la strada era interrotta, dove sembrava che ci fosse stata una guerra, mentre al campo del Buon Riposo un via vai di elicotteri portavano in salvo quelle persone che erano rimaste isolate nei paesi più colpiti dall’alluvione. Questo è il mio ricordo, niente a che vedere con chi ha vissuto questa terribile esperienza direttamente, esperienze testimoniate nelle videocassette prodotte in seguito per documentare l’accaduto. E oggi, a distanza di 15 anni, voglio dedicare questo piccolo articolo a tutti coloro che si sono visti portare via tutto quello che avevano: case, familiari, amici e oggetti che facevano parte della loro vita, a quelle persone che non ci sono più, a quelle che hanno continuato ad esserci, colmate dal dolore dell’accaduto, a tutti coloro che si sono rimboccati le maniche e hanno ricostruito la propria terra, lasciando le cicatrici solo dentro i propri cuori.

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