Ci sono cose che a Forte dei Marmi esistono da sempre, come le serate in Capannina di Jerry Calà. Da 19 anni tutti i mercoledì estivi Jerry Calà intrattiene gli ospiti della Capannina con le canzoni che hanno caratterizzato i suoi film, e negli anni mi sono fatto due teorie: la prima che il buon Jerry sia ostaggio della Capannina, e che ogni mercoledì lo tolgono dalla cella (frigorifera) e lo fanno esibire per qualche oretta, e la seconda che il vecchio Jerry sia scomparso ormai da tempo, e quello che si esibisce in Capannina sia in realtà un robot attaccato alla corrente. Così, per verificare le mie teorie, mercoledì scorso a vederlo c’ero pure io e Veronica. Siamo stati ospiti della Capannina grazie al concorso del quotidiano “Il Tirreno”, che ogni giorno mette in palio dei premi, e tramite concorso abbiamo proprio vinto la serata con Jerry Calà. Vi confesso che non sono un amante del genere, ma avendo vinto il premio e curioso di vedere lo spettacolo, sono andato con piacere. E con piacere devo dire che abbiamo saltato pure la fila all’ingresso, il che è stato ottimo visto che per arrivare al Forte in macchina c’abbiamo messo una vita, dal traffico che c’era sul viale a mare. Insomma.. entriamo con biglietto e bevuta omaggio (che poi in realtà la bevuta non c’era) e ci facciamo un giro: il locale è strapieno di gente, è circa l’una, c’è chi beve e chi balla, ragazzi diciottenni e ultrasessantenni che si scatenano al ritmo di musiche che conosco pure io, e quindi non proprio recentissime. Osservo un po’ in giro.. a una ragazza si deve essere strappato il vestito, mentre un’altra ha il ragazzo che continua a coprirla perchè troppo scollata. Il locale è pieno di personale, tra camerieri e sicurezza, e questi ultimi non scherzano affatto. Come fai qualcosa che non va ti cacciano, come è accaduto al ragazzo che è salito sul palco: preso e accompagnato fuori. Il tempo passa, e di Calà neanche l’ombra. Poi finalmente arrivano le 2:30 e il vecchio Jerry arriva: jeans e camicia bianca che a poco a poco diventerà zuppa di sudore, mentre la sua barba e ancora più bianca della camicia. Lo spettacolo inizia con “Io vagabondo” cantata da un pubblico in delirio ed entusiasta, mentre io mi guardo in giro un po’ perplesso.. Poi le hits del suo repertorio, da “Sapore di sale” ad “Abbronzatissima”, mentre tra una canzone e l’altra fa qualche battuta sulle “pere” della Sandrelli e sui ragazzi d’oggi che s’ammazzano di selfie. La serata procede, sono passate da poco le 3 del mattino: in Capannina si schianta dal caldo e a Jerry arriva pure un cubetto di ghiaccio, tra l’altro non molto gradito. Noi decidiamo che è giunta l’ora di uscire dal locale, così c’incamminiamo verso la macchina, fuori è fresco e anche i nostri timpani ringraziano del silenzio, e mentre andiamo via penso alla serata, a dove sta il limite tra premio vinto e tortura subita.. Sinceramente non credo di andare nuovamente ad una serata del genere, però adesso potrò dire anch’io di essere stato in Capannina a vedere Jerry Calà. Una libidine.. ahimè senza fiocchi..
Ago 14 2015
In Capannina a vedere Jerry Calà
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