Eh… l’ho dimenticato…

Volevo scrivere una cosa, ma poi me ne sono dimenticato. Forse non era niente d’importante, altrimenti non me ne sarei scordato. Così in queste righe vi parlo di ieri mattina, che dopo aver fatto alcuni giri di lavoro ho fatto una passeggiata. Ho incontrato Marco, Andrea e la loro cugina, così mi son fermato a chiacchierare con loro e abbiamo fatto colazione insieme. Mi ha fatto piacere incontrarli, dovrei uscire più spesso. Ieri sera invece sotto la doccia mi sono venute in mente alcune nuove idee, che ho iniziato a scrivere, tra cui una cosa che presto voglio girare insieme a Ciccio. E con Ciccio sarò anche quest’estate a Forte dei Marmi con il nostro spettacolo. Mentre per le vacanze ho deciso, anche quest’anno le trascorrerò in Versilia.

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Versilia Rock City

Ho conosciuto Fabio Genovesi un pomeriggio mentre stavo passeggiando sul pontile di Forte dei Marmi. Lui era lì a pescare, così mi sono fermato e ci siamo messi a parlare, per un’ora o forse più. L’impressione è stata subito quella di una persona disponibile, socievole e simpatica, così mi sono detto che avrei sicuramente letto un suo libro. Un po’ di tempo dopo mi sono ritrovato alla stazione di Milano, entro in una libreria e chiedo se avevano “Esche vive”, suo primo romanzo pubblicato da Mondadori, ma l’avevano finito. Passa del tempo è sempre per Mondadori esce “Versilia Rock City”, romanzo con un po’ di pagine in meno rispetto all’altro. E visto che non sono un ottimo lettore decido di acquistare questo, così se non mi piace ho letto meno pagine. Qualche giorno fa mi sono poi ritrovato a prendere qualche treno, così l’ho iniziato a leggere. Il libro racconta le storie di vari personaggi e i capitoli sono divisi come in quei film a episodi dove si vedono i vari pezzi incastrarsi tra loro, e la cosa l’ho trovata davvero molto stimolante. Capitolo dopo capitolo non vedevo l’ora di leggere quello che sarebbe successo dopo, merito anche di una scrittura scorrevole, essenziale e divertente. Così il viaggio è finito e stranamente ho proseguito la lettura, finendo il libro nel tempo record di quattro giorni. Di quello che parla non voglio dirvi niente, voglio invece invitarvi a leggerlo, mentre io sicuramente leggerò qualcos’altro, sempre di Fabio naturalmente. Ah.. un’ultima cosa. Quando l’ho comprato mi sono detto: “Se mi piace mi faccio autografare il libro, se non mi piace gli chiedo i soldi indietro”. Caro Fabio, se stai leggendo, prepara la penna…

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Capelli

Ma i primi capelli bianchi, a che età vengono? Bè… Io posso tranquillamente dirvi a 26 anni. Eh già, sono arrivati i primi capelli bianchi, e per uno che ha sempre avuto paura di perderli è una gran bella soddisfazione. Mi sono accorto del primo qualche giorno fa, ma poi, guardando bene bene, ho visto che non ne ho solo uno, ma almeno una decina, che tra l’altro neanche si notano. Per vederli bisogna mettersi li e cercare, cercare, cercare, però se uno guarda bene, prima o poi li trova. Che dire… gli anni passano, i capelli s’imbiancano, ma la voglia di bischerate resta. E se aumentano mi tingo i capelli. Di che colore? Blu!

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Giusto due barzellette

Dopo tanto tempo torno a raccontarvi un paio di barzellette, augurandovi una buona domenica!

Moglie e marito hanno comprato un pacchetto di preservativi con diversi sapori.
“Cara”, fa il marito: “spengiamo la luce, io metto uno dei preservatiti e tu devi indovinare il sapore”. Appena spenta la luce la moglie glielo prende in bocca e dice:”Gorgonzola!” E il marito:”Aspetta un attimo, non l’ho ancora messo!”

E sapete qual è la cosa peggiore per un pipistrello che dorme?
Avere la diarrea!

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Un limite a tutto…

Salire su un treno già in ritardo prima di partire. Scegliere il posto a sedere, quello che forse sembra migliore, più adatto a te, senza troppe persone vicine. Perchè è vero che sei socievole, ma quando viaggi non parli mai con nessuno. Il biglietto è timbrato, speri quindi passi il controllore, altrimenti che l’hai timbrato a fare. Poi il treno finalmente parte. L’omino del treno augura a tutti un buon viaggio ed elenca le varie fermate. E’ impacciato, si sentono rumori di pagine sfogliate, la sua voce è incerta, come se davvero non sapesse dove si fermerà il treno, ed infatti qualche stazione la salta, e tu, seduto li pensi: “Speriamo che non sia lui a guidare il treno”. Poi, con un po’ d’ironia, mentre anche gli altri passeggeri stanno commentando il fatto, ti giri verso di loro e dici: “Bè… ogni 15 dipendenti devono assumere un handicappato, stavolta è toccato a noi”, e tutti ridono. Poi il treno parte, singhiozzando per tutto il viaggio, e capisci che a guidarlo probabilmente è la solita persona. I singhiozzi fanno poi cadere a terra il contenuto della borsa del barbone seduto più avanti, che si appresta a raccogliere tutto. Ma il tuo udito viene subito distratto da due ragazze dietro di te che stanno cantando… E no, va bene tutto, ma non si possono sentire due ragazze che cantano le canzoni di Gigi D’Alessio… A tutto c’è un limite!

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