Il terribile sapore dei medicinali…

Che dirvi… Stamani mi sono deciso ad andare dal dottore. È qualche giorno infatti che mi fa male lo stomaco e che ho difficoltà a mangiare, e visto quanto peso, non posso di certo permettermi di rimanere troppo tempo senza mangiare nulla. La cosa non è niente di grave, e nel giro di qualche giorno dovrebbe passarmi tutto, attenendosi naturalmente alla cura prescritta dal mio dottore, del quale mi fido molto. Tra l’altro è anche molto simpatico e alla fine è pure piacevole andarlo a trovare. Ma veniamo alla cura… Una pasticca da prendere al mattino a digiuno e una bustina da mettere direttamente in bocca, senza busta però, solo il contenuto. La mia preoccupazione in questi casi va subito alla grandezza della pasticca, visto che ho difficoltà a mandarle giù, ma comunque si sa, basta un poco di zucchero e la pillola va giù. Zucchero che avrebbero potuto aggiungere anche alla bustina, che in realtà contiene un liquido bianco stile vinavil, anche se il vinavil sicuramente avrebbe un sapore migliore. Ma perché queste cose non le fanno al sapore di qualche cosa di buono? Come mi ha risposto il saggio Simone Gabrielli, il problema sostanziale sono i pochi soldi per la ricerca, e quindi già di grazia se fanno il medicinale. Però, come dico io, è inutile investire dei soldi in medicinali che poi non prendo perché hanno un brutto sapore… E va bè.. domani mattina vedo di diventare io un ricercatore farmacologico cercando di migliorare il sapore di quella cosa che purtroppo devo prendere per qualche giorno.

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Filesharing… in Svezia è religione

La notizia di oggi è un po’ assurda, ma vera. In Svezia è diventata legale una nuova religione basata sul filesharing e la condivisione di informazioni. Insomma, da anni si cerca di combattere la pirateria legata proprio allo scambio di dati via internet, mentre adesso c’è addirittura una religione legata a questo tipo di scambio. Ad inventarla è stato Isak Gerson, studente di filosofia convinto che la condivisione di file, documenti e quant’altro non possa far che bene, tanto che la religione, chiamata “The Church ok Kopimism” ha già 2000 seguaci, e a mio parere cresceranno in fretta. Come tutte le religioni, anche questa ha un rito liturgico, con tanto di “libro sacro” dove al suo interno sono elencate 100 cose da dover fare per poter appartenere a questa nuova e strana religione. Per aderire niente battesimo, basta semplicemente inserire nome e indirizzo email. E chissà se queste persone, individuate dalla polizia postale per scambio di dati non autorizzati, potranno evitare una multa dichiarandosi membri di questa strana religione…

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Il mio zainetto

Oggi voglio dedicare l’articolo del blog al mio zainetto. Sono uno che si affeziona molto alle cose e con il mio zainetto ho un legame particolare. Innanzi tutto  è tantissimo tempo che ce l’ho, e si vede. Infatti in alcune parti ci sono delle cuciture fatte da me perché gli anni iniziano a farsi sentire anche su di lui. Pensate, l’ho comprato nel 1997, prima di iniziare le scuole medie. Oramai sono quasi 15 anni che ce l’ho e a parte le scuole elementari, mi ha accompagnato per tutto il resto delle scuole. Ma non solo, perché poi d’estate lo usavo per andare al mare ed in montagna, per non parlate delle varie gite, spettacoli, provini e quant’altro, ritrovandosi così in posti bellissimi come Roma, Firenze, Siena, Napoli, Arezzo, Milano, Rimini e altri ancora. Il mio zainetto era con me al concerto di Vasco Rossi del 2004, ed era con me quando feci il casting per “Ciao Darwin”, durante le tante estati passate a Sant’Anna di Stazzema e si è divertito come un matto sulle giostre di Gardaland. E adesso è finito anche in un cortometraggio, in “Storia di un ragazzo e della strana agenda che trovò”. Insomma, il mio zainetto ha vissuto e sta vivendo una bella vita, ricca di avventure, nuovi posti da scoprire e ricordi che ci fanno sorridere.

Zainetto-200x300 Il mio zainetto

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Il periodo delle scuole superiori

In questi giorni sto pensando al periodo in cui facevo le scuole superiori. Un bel periodo, credo che allora ero abbastanza sereno: le uniche preoccupazioni erano fare i compiti e prendere dei bei voti, e visto che io ero quello che andava meglio di tutta la scuola, c’era poco da preoccuparsi. Anche alzarsi la mattina non era poi così male, soprattutto dalla terza in poi, visto che avevo conosciuto Veronica e ci vedevamo ogni mattina un po’ prima di entrare a scuola. Anche dell’esame di maturità ho un bel ricordo, con tanto di 100 centesimi finale. Non posso dire altrettanto del mondo del lavoro, dove raramente mi sono trovato bene, dove c’è sempre qualcuno pronto a fregarti o ad approfittarsene, ma per mia fortuna (o forse no) ho sempre lavorato poco. Così i momenti di serenità si riducono ai periodi passati sul palco o sul set, e questi giorni in cui il set era all’interno di una scuola sono stati davvero belli. All’improvviso mi sono ritrovato di nuovo uno studente, questa volta un po’ ripetente, però è stato piacevole sentire l’odore della scuola, sedermi ad un banco ed essere circondato da veri studenti, studenti che non mi hanno fatto sentire per niente la differenza di età tra me e loro, e quindi la domanda che mi faccio è: “ma allora ero giù maturo alla loro età, o sono rimasto bischero adesso?” La risposta non la so, posso dirvi che io non mi sento poi così diverso rispetto a quando avevo 15 anni, perché l’importante, è sentirsi giovani dentro…

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Firenze… tra lavoro e divertimento

Quando mi capita di dover star fuori qualche giorno per lavoro cerco di usare il tempo libero per girottolare un po’. E così è stato anche per questi giorni passati a Firenze sul set del cortometraggio “Storia di un ragazzo e della strana agenda che trovò”, diretto da Domenico Costanzo. Già andando sul set ogni mattina mi sono visto un po’ di strade di Firenze, visto che raggiungevo il set a piedi e ogni giorno facevo una strada diversa, ma la gita vera e propria c’è stata il 3 sera, quando io, Niccolò, Alessandro ed Alessandra siamo andati a mangiare una pizza insieme, per poi fare un giro in centro e bere qualcosa in un pub. E per il giro abbiamo avuto due guide speciali che ci hanno accompagnato nei posti più belli e conosciuti della città: Ponte Vecchio, il Duomo, Piazza della Signoria, la statua del cinghiale in cui devi mettergli una monetina in bocca, lascarla cadere e se entra nella grata sottostante il desiderio espresso si avvera, altrimenti… altrimenti ti riprendi la monetina. Io non c’ho provato, ma ad un signore che era lì gli ci sono voluti ben tre tentativi per riuscirci, che poi non so mica se vale riprovandoci varie volte. E comunque la serata è stata molto piacevole, mi sono visto un po’ di Firenze di notte e saputo varie cose, sia dal punto di vista storico, come ad esempio perché la torre di Palazzo Vecchio non è né centrale e né di lato, e anche cose più ludiche, come dove si trova la miglior gelateria della zona. Insomma, davvero una piacevole serata, con tanto di vista di Firenze dall’alto davanti ad una tazza di the. Ora non resta che aspettare di sapere le date delle prossime riprese e chissà, magari tra una pausa e l’altra, riuscire a fare un altro giro.

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