Energia nucleare? No, grazie!

In questi giorni, dopo i disastri avvenuti in Giappone, la questione energia nucleare è tornata al centro delle discussioni in tutto il mondo. In alcuni stati alcune centrali sono state fermate, in altri cancellati i finanziamenti per costruirne di nuove, ma in Italia, sembra che chi governa il nostro stato, sia intenzionato a proseguire su una strada che sicuramente non è la migliore. Purtroppo costruire centrali nucleari in Italia non vuol dire produrre energia, ma portare un guadagno a chi le costruisce, a che governa il nostro paese, perché è assurdo spendere milioni di euro per costruire 5 centrali nucleari che inizieranno a produrre il 4% del fabbisogno nazionale solo nel 2020. Le energie rinnovabili esistono, sono affidabili, sono pulite e producono energia da subito. Ma è questo il problema, producono energia, non un guadagno per chi ci governa. Se ognuno di noi avesse il proprio impianto fotovoltaico potremmo produrci energia da soli, senza inquinare e magari risparmiando anche qualche euro. Perché tanto non pensiate che con l’energia nucleare le bollette caleranno, perché le centrali costano, perché il materiale radioattivo va comunque stoccato. Per una volta vorrei che venisse messo in primo piano il rispetto per il popolo, per la propria salute, e non cercare chi arricchire il proprio patrimonio a scapito della popolazione. Io dico NO all’energia nucleare, ma non solo in Italia, in tutto il mondo.

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Viva l’Italia, viva l’Europa, viva le donne che danno la…

Oggi, 17 Marzo 2011, come tutti sapete si festeggiano i 150 anni dell’unità d’Italia. Eh si.. 150 anni precisi dalla prima festa dell’unità. Ma se chi ha combattuto e dato la vita per questa unione vedesse in che condizioni è il nostro paese, credete che rifarebbe ciò che ha fatto. Secondo me no. L’Italia è unita su carta, un matrimonio dove marito e moglie si tradiscono continuamente. L’Italia è unita solo davanti ad una partita di calcio, perché se nel mondo ci rappresentano come pizza e mandolino, in realtà siamo calcio e belle donne. In ogni caso a me il calcio non è mai piaciuto. Sono comunque felice di essere italiano, o meglio toscano, perché da regione a regione, da provincia a provincia, da quartiere a quartiere, c’è un’enorme differenza. E nonostante tutto, visto che è festa, visto che per fortuna o purtroppo sono italiano, voglio gridare: “Viva l’Italia, viva l’Europa, e viva le donne che danno la… la merendina (tanto avete capito lo stesso)”.

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Giorni da film

Sono giorni che non faccio altro che guardare film, maggiormente horror. Saranno circa dieci anni che non passo le mie giornate così. Quando ero più piccolo trascorrevo le mie domeniche al cinema, poi ho scoperto la videoteca, e ho iniziato a noleggiare un film dietro l’altro, e in questi giorni mi sto guardando anche due o tre film al giorno. E scusate se ultimamente non scrivo niente di divertente…

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Quella sera che a Bologna nevicava

C’è stato un periodo in cui io e Fulvio Fuina eravamo sempre insieme. Ci siamo conosciuti ad un corso di clown. Da li a poco siamo diventati ottimi amici e abbiamo iniziato a fare un sacco di cose insieme: mattinate passate tra passeggiate e bar, qualche video divertente, serate, casting, laboratori. Adesso invece ci siamo un po’ persi di vista, anche se non so perché. Sono tanti i momenti passati insieme a Fulvio che potrei raccontare , ma oggi vorrei parlarvi di quella volta che andammo al laboratorio Zelig a Bologna con il treno, perché nevicava. Si arriva a Bologna, una Bologna bellissima, coperta di neve. Dalla stazione prendiamo un taxi e andiamo al Teatro Tivoli, dove si svolge il laboratorio. Era la prima volta che montavo su un taxi, ed era la prima volta che ero in una grande città coperta di neve, perché io la neve sono abituato a vederla a Farnocchia. Dopo il laboratorio (dove secondo me ci sono comici talvolta più bravi rispetto a quelli che poi si vedono a Zelig) andiamo tutti a mangiare. Io monto in macchina con Marco Dondarini (il benzinaio di Zelig), mentre Fulvio non ricordo. Dopo la serata trascorsa al Marsalino, tra vino, bruschette e battute varie, io e Fulvio diciamo: “E ora che si fa?”. Il treno per il ritorno lo avevamo alle ore 6:00 circa, e noi avevamo fatto l’una credo. L’idea nostra era quella di rimanere nel locale fino alla chiusura, per poi passeggiare per il centro di Bologna fino all’ora della nostra partenza. Ma fortunatamente rimediamo un divano dove dormire, a casa di Gaetano Lanza. Così ci riposiamo un paio d’ore, per poi inviarci verso la stazione e aspettare il treno, quello successivo, visto che il nostro era già partito. Ricordo che sono tornato a casa stanchissimo, ma è stata una serata fantastica. Con Fulvo mi sono sempre divertito molto.

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Sabato, domenica e lunedì

Inizia una nuova settimana. Ma non ho voglia di fare niente. Stanotte ho sognato un pezzo nuovo, per il momento ce l’ho tutto in testa, dopo lo scrivo. Mentre sabato sera sono uscito con degli amici: pizza e poi passeggiata sotto la pioggia, e visto che eravamo in sei con cinque ombrelli, ne ho rubato uno all’entrata di un ristorante. Per poi riposarlo più tardi all’ingresso di un altro ristorante. Ieri invece ho guardato tre film e adesso che sto scrivendo mi chiedo a chi mai possa interessare sapere cosa ho fatto io. In ogni caso piove, e non solo fuori. Spero domani di scrivere qualcosa di migliore.

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