Roma, andata e ritorno

Buon pomeriggio a tutti! Qui sono le 15:15, mi sono svegliato da poco.. Avevo bisogno di riposarmi un po’. Ieri sono stato a Roma, toccata e fuga. Mi sono svegliato prestissimo, molto prima di quando avrei dovuto. Non trovavo più Sandy, una delle mie gattine. Così ho passato quasi un’ora a cercarla, mica potevo partire senza sapere dov’era e se stava bene? Alla fine l’ho trovata: tranquilla e beata chiusa in un cassetto. C’era finita la notte prima e non me ne ero accorto.. Cari animalisti state tranquilli, sta bene! Risolto il mistero eccomi andare alla stazione: direzione Roma. Fino ad un paio d’anni fa scendevo con il Freccia Rossa pagato da Mediaset, ieri con il più lento dei regionali: circa 4 ore e mezzo di viaggio. Per lo meno mi son visto un po’ di panorama. All’andata c’era un tizio non lontano da me che ascoltava la musica ad un livello assurdo, e non contento faceva pure finta di suonare la batteria. Avrei capito un ragazzino di quindici anni, ma questo ne avrà avuti almeno quarantacinque. E’ pure passato il controllore (sia all’andata che al ritorno) e questo mi fa piacere, mi fa pensare che ho fatto bene a fare il biglietto. Arrivato a Roma vado all’appuntamento che avevo, ovvero un provino agli studi Voxon per una sit-com (così aveva detto l’agenzia), mentre li tutti scopriamo che si tratta di uno spettacolo brillante. Iniziamo bene.. Per fortuna mi chiedono un monologo comico, e per fortuna quello avevo preparato. O meglio, non l’avevo preparato, ho semplicemente fatto un pezzo del mio repertorio. Com’è andato il provino non so dirvi. Negli occhi dei “giudici” non c’era molto entusiasmo, anche perchè loro sono li da chissà quale ora e vedere gente dopo gente. Comunque nessuno è andato alla clessidra per diminuire il tempo a mia disposizione.. No, scusate, quello è un altro programma, però sulla scrivania una clessidra c’era davvero. Uscito da li riprendo i mezzi e vado a fare l’unica cosa piacevole della giornata: vedermi con Romano, lo scienziato pazzo di “Avanti un altro!”. E’ sempre bello rivedersi, facciamo un giro, parliamo del più e del meno, di come ci vanno le cose, eccetera, eccetera. Poi ci salutiamo, io mi faccio un giro a San Pietro visto che eravamo vicinissimi. Li vedo il presepe in piazza, ma sopratutto rimango colpito dalla lunghissima fila che c’è in piazza per entrare nella chiesa. Più che Piazza San Pietro sembra Piazza Italia nel periodo dei saldi. Poi rimonto sulla metro, dove siamo tutti appiccicati uno all’altro. E in quel momento ringrazio di non essere grasso, solo perchè avrei occupato più spazio e che non sia estate. V’immaginate il buon “profumo” di sudato che ci deve essere, per di più uno appiccicato all’altro.. Scendo al Colosseo. Sia per respirare un po’ sia per fare due foto.. Poi riprendo la metro fino a Piramide, prendo il treno del ritorno e ritorno appunto a casa. Faccio pure la pipì sul treno. Più che pisciare sembra una prova di abilità. Voglio dire.. noi maschietti giù abbiamo problemi a centrare il wc a cose normali, figuratevi su un treno in movimento. Per fortuna le scarpe non le ho colte! Arrivo a casa: doccia e a letto, con il pensiero che Roma rimane sempre bellissima, che mi sarebbe piaciuto starci un po’ di più e che la nostalgia del periodo “Avanti un altro!” la rendo un po’ malinconica. Ma per fortuna ci sono persone come Romano e Franco che mi sono rimaste amiche, con cui mi sento ogni tanto e ogni tanto riusciamo pure a vederci. E mentre scendo dal treno penso che prima o poi il treno giusto ripartirà, ed io spero di esserci sopra e rivivere un’avventura magica, di quelle che fatichi a credere vere.